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Dante Ferretti. Effimero per errore

Dante Ferretti. Effimero per errore

con  Benito Leonori

 

dettagli del progetto

 

 

Client : MAGGIOLI S.p.a.

Project Manager: Silvano Straccini

General Coordinator : Gianluca Bellucci

Location : Palazzo Ricci, Macerata

Curators:  Pierfrancesco Giannangeli, Benito Leonori

Assistant curator: Bianca Piacentini

Video Design: Mario Spinaci

Soundscape and Sound Design: Stefano Sasso

Graphic: Emilio Antinori

Photo & Video : Alia Simoncini, Luna Simoncini

Scenotechnical equipments: Laboratori della Fondazione Pergolesi Spontini

Suppliers:  Inveni Srl, Peroni Spa, IC Videopro, Roberto Bilancioni, Rema Tarlazzi Spa, Eredi Paci Gerardo Srl.

Date:

  • PRELIMINARY PROJECT May 2021
  • EXECUTIVE PROJECT June 2021
  • OPENING July 2021

Dante Ferretti, originario di Macerata, è celebre a livello internazionale grazie alle sue numerose collaborazioni in importanti produzioni hollywoodiane ed è vincitore di vari riconoscimenti, tra cui tre premi Oscar per i film “The Aviator” e “Hugo Cabret” di Martin Scorsese e “Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street” di Tim Burton.
Nelle sale di Palazzo Ricci sono esposti 10 bozzetti a pastello su alluminio, carta, cartoncino, cartone, compensato e tela – tra cui quelli dei film premiati agli Oscar – e un modellino di resina, appartenenti alle collezioni della Fondazione Carima.
Il visitatore si troverà immerso nel processo della creazione artistica, nella stessa situazione che vive il regista quando lo scenografo gli sottopone l’ipotesi creativa, attraverso bozzetti e modellini.

La mostra è un emozionante viaggio tra il buio e la luce, per scoprire e rivivere come inizia il percorso di costruzione di quel film o spettacolo teatrale.
Da tutto ciò deriva il titolo della mostra: “effimero per errore”. «È un gioco di parole sull’essenza della pratica dello spettacolo – spiegano i curatori – a torto considerata un effimero che dura il tempo della rappresentazione o delle riprese. Al contrario, l’evento, quando accade, è un’esperienza di vita condivisa nell’attimo del suo farsi sia per l’artista che per lo spettatore, e la vita è un susseguirsi di momenti spesso effimeri che la caratterizzano e la rendono unica ed entusiasmante, eterna nel suo splendore. Considerare una scenografia un effimero è pertanto un errore, perché quel variegato mondo di immagini resta per sempre impresso nella memoria, intellettuale e affettiva, di uno spettatore».